Derivati dai Blast Crash, questa nuova versione mantiene la caratteristica esplosività dei Blast, ma la superficie grezza e le deformazioni plastiche successive alla martellatura, particolarmente profonde, producono un suono più asciutto e scuro rispetto alla versione tradizionale. Come era stato importante il contributo del Maestro Gianluca Capitani alla realizzazione dei Blast Crash, anche per i Blast Extra Dry, decisivo è stato il lavoro svolto da Iarin Munari, che ha testato a lungo i primi prototipi, sia in studio che dal vivo, contribuendo, così, alla definizione delle caratteristiche sonore di questi piatti. I nuovi Blast Extra Dry mantengono il tipico suono “trash” dei Blast, ma risultano più controllabili e con uno spettro sonoro concentrato sulle medie frequenze. Estremamente versatili, sono la scelta definitiva per molte applicazioni musicali, dal Jazz al Pop, dal Rock alla musica elettronica.
Blast Extra Dry Crash